I consigli di scrittura di Roald Dahl
Roald Dahl è stato uno dei più importanti e amati scrittori per l’infanzia. E’ stato l’autore di libri ormai entrati nella memoria di ognuno di noi, anche di coloro i quali non l’hanno mai letto; “La fabbrica di cioccolato” e “Il GGG”, sono solo due titoli di suoi libri da cui sono stati tratti film di grande successo.
In questo post vogliamo condividere i consigli di scrittura di Roald Dahl.
1. Trova (o crea) un posto speciale dove poter scrivere.
Ognuno avrà le proprie preferenze e tra gli scrittori ce ne sono alcuni che erano davvero eccentrici. Dahl scriveva dentro una casetta in legno posta al centro del suo giardino. Seduto su un grande poltrona, sulle gambe una tavola di legno, in questa posizione scriveva per diverse ore al giorno.
2. Mettiti comodo
Dahl scriveva da seduto ma c’è chi preferiva scrivere in piedi come Phlip Roth, almeno nella sua seconda parte di carriera. C’è chi amava scrivere a letto e chi seduto dietro una tradizionale scrivania. Non importa dove o come, l’importante è stare comodi, ognuno a modo proprio.
3. Circondati di oggetti che ti possano ispirare…
La casetta di legno dove Dahl scriveva era piena di oggetti che riguardavano la sua vita, le sue passioni, i suoi dolori, il suo passato. Averli sott’occhio per lui è sempre stato molto importante per alimentare la sua ispirazione.
4. … ma tieniti pronto a chiudere fuori il mondo.
Dalla finestra del tuo studio, come da quella di Roald Dahl, potrai ammirare uccelli che volano, chiome di alberi che volteggiano al vento, persino scoiattoli ma quando si tratta di scrivere dovrai chiudere le tende e concentrarti solo su quello.
5. Raccogli sempre i semi di un’idea (potrebbe volerci del tempo prima che cresca).
Dahl era solito fare piccole cose per procastinare il più possibile il momento in cui doveva cominciare a scrivere: temperava sei matite prima con un temperamatite elettrico e poi di nuovo a mano, ma prima di usare il coltello aveva l’abitudine di affilarne la lama. Prendere tempo, per lui, era importante per generare nuove idee che poi annotava in un taccuino, un’idea per ogni pagina, così per venti anni. Una o due volte l’anno sfogliava il suo taccuino e così, magari anche dopo tre, quattro anni da quando l’aveva scritta, arrivava il tempo di usare quell’idea in un testo.
6. Sii concreto e disciplinato.
Roald Dahl si rifugiava nella sua casetta a scrivere due volte al giorno per due ore circa ogni volta. Tra una sessione di lavoro e l’altra faceva una lunga pausa per il pranzo e per riconnettersi alla vita quotidiana e leggere qualche notizia. Secondo Dahl superate le due ore di lavoro non si ha più la concentrazione necessaria per scrivere qualcosa di buono, per questo è meglio fermarsi. Hemingway sosteneva che è necessario fermarsi dallo scrivere a una certa ora stabilita, soprattutto se le cose vanno bene, perché così si ha qualcosa per cui tornare a scrivere.
Darsi una routine di lavoro e seguirla in modo disciplinato, anche quando le parole non fluiranno facilmente sulla carta, serve a gettare le basi per un lavoro creativo di qualità.
7. La buona scrittura è essenzialmente riscrittura.
Dahl sostiene che ogni giorno di lavoro di uno scrittore dovrebbe cominciare dalla rilettura di ciò che ha scritto, non solo il giorno prima, ma in tutte le sessioni precedenti. Dahl ha calcolato che prima della fine di un libro i primi capitoli dei suoi libri sono stati riletti, alterati e corretti non meno di centocinquanta volte. Durante tutto questo tempo sono nate altre idee, sono stati delineati meglio i personaggi si sono definite meglio le ambientazioni, in definitiva è emersa la storia.